Il Protocollo Leandro Fanfani consiste in un approccio multidisciplinare al fine di consentire al paziente un recupero post operatorio più veloce e più sicuro, avendo come focus principale questi 5 aspetti interconnessi : mindset psicologico positivo, recupero del ROM, rinforzo muscolare, recupero della propriocezione e della flessione ed estensione. Tale Protocollo è frutto non solo della preparazione conseguita sui libri e soprattutto nella pratica, ma trae insegnamento dai molteplici interventi alle ginocchia che ho subito negli anni in cui giocavo a calcio.
Il Protocollo PLF prevede che, nell’immediato post operatorio, il paziente viene seguito da un fisioterapista per iniziare subito la riabilitazione con mobilizzazioni inizialmente passive anche più volte al giorno e consigliando al paziente gli esercizi da fare a casa. Successivamente si passa alle mobilizzazioni attive assistite, massoterapia e scollamenti nella sede dell’incisione chirurgica al fine di prevenire retrazioni o adesioni che andrebbero a ridurre il ROM.
Intorno al 15/20simo giorno, una volta che la ferita chirurgica si è rimarginata e non ci sono rischi di infezione, il paziente inizia gli esercizi in acqua sia di rinforzo muscolare e sia di recupero del ROM. L’importanza dell’acqua è fondamentale in questa fase perché, sostenendo gran parte del peso corporeo e di fatto creando microgravità, favorisce l’esecuzione dei movimenti con un corretto lavoro muscolare anche con ridotto tono muscolare e con difficoltà di carico. Una volta migliorata la mobilità articolare, si inizia a lavorare in doppia modalità : prima a secco, focalizzandosi sul rinforzo muscolare e sul recupero propriocettivo, e successivamente in acqua sia con degli esercizi di progressivo miglioramento della mobilità articolare e sia con dei lavori aerobici al fine di migliorare la condizione atletica. Una volta terminate le sedute in acqua, sempre con in doppia modalità combinata, si passa a lavorare prima a secco con esercizi e carichi mirati ad attivare sia l’ipertrofia ed sia la completa rieducazione propriocettiva, e poi sulla sabbia e gradualmente sul campo.
Questo protocollo, mi ha permesso, non solo di giocare a 96 giorni dall’operazione di LCA da tendine rotuleo e sutura del menisco del ginocchio destro, ma ultimamente mi ha permesso di riatletizzare due atleti : Roberto, sottoposto a tenorrafia del tendine d’achille, che ha corso la prima volta a soli 90 giorni dall’intervento, e Alessio, sottoposto ad intervento di LCA da tendine rotuleo e meniscectomia del ginocchio sinistro, che si è riaggregato a pieno regime con la squadra a soli 92 giorni dall’intervento.